I particolari riferiti dai protagonisti possono aiutare a capire meglio
ESPERIENZE...
Abbiamo chiesto ad alcune persone che hanno seguito o stanno seguendo il cammino di «Sulle orme d'Israele» di condividere qualcosa della propria esperienza

Una catechista racconta

Iniziamo questa raccolta di esperienze con l'intervista a Giuliana, catechista di "lunga data"...

È passato molto tempo da quando tu stessa hai seguito il cammino di catechesi? Che impressione ti fa trovarti "dall'altra parte"?

Ho partecipato al cammino di catechesi agli inizi degli anni '90: era la prima esperienza del genere nella nostra parrocchia ed ero spinta dal bisogno di approfondire la mia fede, un po’ tradizionale, trasmessami dai miei genitori.

Anche se allora non ero consapevole, avevo bisogno di incontrare quel Gesù vivo che non ancora conoscevo, benché adulta (avevo 33 anni) e di iniziare un rapporto vero con Lui.

Durante la catechesi mi è stato proposto di diventare catechista e, insieme ad altre persone, scelte mediante una elezione da parte della comunità stessa, di partecipare ad un corso di formazione, tenuto dal parroco. Allora ebbi tanta esitazione e pensavo di tirarmi indietro perché non mi ritenevo all’altezza. Iniziata l’esperienza, ho potuto verificare che se siamo umili e disponibili alla azione dello spirito non siamo noi ad agire ma è Lui che ci guida e ci illumina.

Hai guidato un gruppo o più gruppi di catechesi? Come ti trovi a collaborare con altri catechisti?

Sì, ho guidato vari gruppi, sempre in équipe con altri catechisti, il primo nel '97. Attualmente accompagno un gruppo di famiglie, che segue lo stesso percorso di catechesi, anche se con modalità organizzative differenti. Per me la collaborazione con altri catechisti è sempre stata molto importante, anzi penso che sia necessaria, perché ci si sostiene a vicenda e ognuno può contribuire con le proprie capacità, in modo da rendere gli incontri più completi.

Quale preparazione pensi sia necessaria per il servizio di catechista?

Ho seguito degli incontri di formazione per i catechisti sia in parrocchia che in diocesi.  È anche necessario prepararsi bene per ogni singolo incontro. Ma la cosa davvero importante è pregare per essere docili all’azione dello Spirito.

In passato sei stata anche catechista di bambini o ragazzi? Molte persone pensano che è più facile guidare un gruppo di ragazzi piuttosto che uno di adulti... È proprio così secondo la tua esperienza?

Si, prima di questo servizio con gli adulti, avevo gidato per quattro anni un gruppo di ragazzi dai dieci ai quattordici anni. E, certo, anch'io pensavo che guidare un gruppo di adulti fosse più difficile, ma ho sperimentato che sono realtà ben diverse: con l’adulto devi “solo” testimoniare la tua fede e camminare insieme, mentre con i ragazzi sei responsabile della loro formazione anche a livello umano e occorrono attitudini e competenze specifiche.

Festa delle Capanne (2003)

Ti capiterà di incontrare di tanto in tanto delle persone di cui sei stata catechista... Cosa ti dicono dell'esperienza fatta? E dal tuo punto di vista ti sembra che la vita di queste persone ne porti traccia?

Sì, certo! Viviamo in un piccolo centro, dove ci si vede spesso... Quando si è incontrato il Signore, Egli si manifesta nella nostra vita e ci guida nelle scelte di ogni giorno piccole e grandi, anche se questo non vuol dire che i limiti personali non ci siano più, e i frutti sono diversi da persona a persona.

Quali sono i momenti più belli, più intensi del percorso di catechesi?

Per me è stato come percorrere un cammino, guidata dalla parola di Dio, insieme a dei compagni di viaggio. Ci sono state delle tappe, ed ognuna di esse ha significato un cambiamento, una nuova nascita, a volte anche lacerante, perché non è facile rinunciare al nostro io, e mettere al centro della propria vita il Signore, ma la scoperta del suo amore trasforma i nostri cuori e ci permette di cambiare la nostra vita, in una continua conversione.

Che cosa diresti a dei catechisti che sentissero il desiderio di iniziare un gruppo di catechesi?

Di rendersi disponibili e di fidarsi del Signore, perché se è lui a chiamare, sarà lui ad indicare la strada e condurre dove vuole. Anche se ci sono difficoltà e momenti di crisi, è sempre vero che c’è più gioia nel dare che nel ricevere!

[Agosto 2013]

Primi passi... (1)

Qualche impressione da parte di chi ha iniziato da poco... Iniziamo da una giovane coppia, Maurizio e Manuela.

Che cosa vi ha spinto a partecipare insieme a queta esperienza?

Manuela: Ci ha spinto il desiderio di entrambi di conoscere, di maturare, di capire la parola di Dio. Alla base di tutto c'è l'amore di ciascuno di noi per Gesù... Ma poter condividere quest'esperienza con il proprio compagno di vita ha reso il nostro rapporto più profondo e alimenta il nostro entusiasmo nel continuare il cammmino.

Chi di voi ha portato l'altro?

Manuela: In realtà l'idea di partecipare è stata mia, ma già dai primi incontri, anche lui si è trovato molto bene e ha deciso di condividere con me questo cammino!

Molte persone sposate ritengono che sia impossibile partecipare a queste esperienze per via dei problemi pratici, organizzativi. Qual è la vostra esperienza?

Maurizio: Dal momento che ci assentiamo entrambi è necessaria un po' di organizzazione... A volte può capitare che rientro molto tardi dal lavoro e sono costretto a mancare all'incontro; in questo caso mia moglie mi tiene aggiornata su quello che è stato fatto. 

Manuela: Le nostre figlie restano con i nonni: le prime volte erano un po' scontente, ma poi hanno visto quanto fosse importante e bello per noi e ora ci appoggiano in pieno. In definitiva se c'è buona volontà ogni problema organizzativo si può risolvere...

Al termine del primo biennio di catechesi che bilancio traccereste? Pensate di continuare?

Maurizio: Sì, siamo molto contenti di questi primi due anni di cammino e sicuramente proseguiremo. Ogni incontro ci apre in qualche modo la mente e il cuore; anche il clima fraterno, di condivisione che si respira nel nostro gruppo ci è di sostegno e di aiuto.

Manuela: Sì, con entusiasmo! Abbiamo trovato un grande arricchimento personale e di coppia. La crescita nella fede si riflette nella vita familiare, nel rapporto con i figli, gli amici, i parenti, ma soprattutto nel rapporto di coppia che è diventato più profondo e vivo. Condividere la fede amplia di molto il significato dell'amore!

[Settembre 2013]


Ricordi di un cammino

Una domanda, credo interessante, che ci potrebbe porre è questa: «Cosa rimane della catechesi con la Bibbia dopo tanti anni?». Abbiamo posto questa e altre domande a Rosalinda, la cui esperienza è tanto più significativa perché, provenendo da una parrocchia vicina, non sovrappone al ricordo del cammino di catechesi le varie altre situazioni della vita parrocchiale...

Seder di Pasqua (2004)Ciao Rosalinda, quanto tempo fa hai seguito il cammino di catechesi? Quale ricordo ne hai?

Ciao don Amerigo, è per me una grande gioia, condividere e ricordare insieme un periodo bello e fruttuoso del mio cammino spirituale.

Quanto tempo è passato? Non ricordo di preciso, ma penso più di sedici anni fa... Ne ho un ricordo bellissimo, come di un'esperienza che vorrei sicuramente rivivere.

In quel periodo cercavo qualcosa che potesse arricchire il mio cammino e ringrazio il Signore che mi ha guidato a incontrare questa esperienza. E anche con questo ho sperimentato la potenza del Signore perché Lui ci guida come bambini e il suo amore è immenso e premuroso.

Ci dona tutto quello di cui abbiamo bisogno, per affrontare questo cammino che è la nostra vita terrena.
Vita che, se vissuta con Cristo, diventa un dolce e affascinante cammino. Anche quando, il dolore arriva all’improvviso. Anzi, è proprio allora che si sperimenta la potenza della sua consolazione.
È Lui che affronta tutto se con la nostra debolezza ci abbandoniamo a Lui.

La tua vita spirituale era già intensa prima e ha continuato ad esserla dopo: quale apporto ti ha offerto in particolare questa esperienza?

Direi una grande crescita e maturazione nella fede: è stato come se dalla scuola materna fossi arrivata alla scuola media!

La proposta della catechesi ti è sembrata difficile? Come ti sei trovata a frequentare un gruppo di una parrocchia vicina?

Assolutamente no. Non occorre nessuna competenza e nessun livello culturale, anche perché lo Spirito ama i semplici e gli ultimi e sa come parlare a tutti.

Nel gruppo di catechesi mi sono trovata a mio agio, anzi... a casa! Non ho avuto nessun problema di ambientamento, mi sono sentita semplicemente accolta con tanto amore. L’amore non ha confini!

Il tuo gruppo è stato guidato da catechisti laici: ti sei sentita in difficoltà per questo?

Sì, il mio gruppo è stato guidato da catechisti laici... Non ho avuto nessuna difficoltà per questo, anzi tramite loro e con la loro semplicità ho sentito la voce del Signore; ho sentito che il Signore si stava servendo di loro per parlare ai nostri cuori. Abbiamo camminato insieme, tenendoci per mano e arricchendoci a vicenda.

Ti capita di rivedere, magari dopo diverso tempo, qualcuno con cui hai seguito questo cammino?

Sì, li rivedo spesso, ed è sempre una gioia! Tra di noi c’è un rapporto d’intesa speciale, anche senza parlare... Ci si capisce anche con uno sguardo o con un sorriso!

Ti sentiresti di consigliare ad altre persone di seguire questo tipo di catechesi?

Sì, non solo lo consiglio a tutti, ma proprio qualche giorno fa, ho proposto al mio parroco che sarebbe bello iniziare nella nostra parrocchia questo modello di catechesi. Auguro a tutti di cuore di fare questa favolosa esperienza!

[Agosto 2013]

Primi passi... (2)

Qualche impressione da parte di chi ha iniziato da poco... Continuiamo con una ragazza ventenne, Monia.

Cosa ne pensi di questi primi due anni di cammino?

Ho iniziato a partecipare un po' per curiosità, un po' per conoscere meglio le Sacre Scritture... Ora, dopo due anni, sento che è cresciuta in me la voglia di stare con il Signore, la sete di Lui... e la voglia di parlare di Lui e con Lui insieme agli altri.

Roccamontepiano (2013)Certo, so bene che per molti giovani, anche credenti, le priorità sono altre!... Ma essere cristiani non significa solo recitare delle preghiere o andare a Messa qualche volta, significa conoscere davvero  Gesù!

In questi anni ho capito che è molto importante la scoperta e la conoscenza delle Sacre Scritture, perché ci avvicinano al Signore, ci fanno capire in profondità quello che Lui è stato e quello che ha fatto per noi!

Certo, capire e vivere queste cose a vent'anni non è facile, ma mi accorgo che questa esperienza mi porta a maturare incontro dopo incontro cristianamente e umanamente!

Come ti sei trovata in un gruppo di persone di età varia?

Mi sono trovata bene, anzi benissimo! Ho potuto  accogliere esperienze ricche, a volte toccanti, che mi hanno fatto capire che il Signore si manifesta in tanti modi: nel bene o nel male Lui c'è sempre!

Ognuno di noi ha i suoi problemi e i suoi pensieri, ma grazie alla fede ci siamo ritrovati per un unico scopo: conoscere Dio! Certo tutti abbiamo dei dubbi, ma siamo qui proprio per scioglierli: in fin dei conti il dubbio alimenta la fede!

Un bilancio di questi primi passi?

Guardando indietro posso dire che in questo tempo trascorso a relazionarmi con la Bibbia e con gli altri, mi sono trovato molto a mio agio. Ho trovato coraggio e supporto morale per affrontare ogni ostacolo della vita di ogni giorno. È stato come avere un rifugio sicuro in cui trovare protezione e sicurezza nei momenti bui e difficili, in quelle situazioni in cui a chiunque può capitare di sentirsi "perso"! Un'esperienza che ti dona una marcia in più!

[Settembre 2013]